Il Museo Archeologico Nazionale è ubicato all’imbocco dell’area portuale e all’inizio della strada principale del Corso Centocelle. Strutturato come una fortezza, il palazzo detto Clementino fu edificato per volontà del papa Clemente XIII nella prima metà del 1700 e fu sede della dogana pontificia così come riportato anche nell’epigrafe incassata sulla porta di ingresso.
Il museo ha come nucleo originario la collezione appartenente al museo comunale, distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale. Altri reperti provengono da scavi effettuati durante la ristrutturazione della zona portuale, negli anni cinquanta, e da necropoli del territorio. La collezione, sistemata in tre piani dell’edificio, è ordinata con criteri cronologici, topografici e tipologici.
Il piano terra è esclusivamente dedicato a materiale lapideo. Interessanti le copie romane da originali greci. Sono presenti le iscrizioni funerarie dei marinai della flotta militare, rinvenute in una necropoli a loro dedicata, databile al II-III sec. d.C.
Al primo piano è allestita la sezione protostorica e villanoviana, con reperti dalle necropoli e dagli abitati di Castellina, Pisciarelli, Allumiere, Colle di Mezzo, corredati da carte geografiche e stratigrafiche dei siti. Presenti anche reperti dal santuario etrusco di Punta della Vipera. Di rilievo le importantissime ceramiche micenee dell’insediamento di Luni sul Mignone.
Nel secondo piano sono ordinati materiali bronzei e di coroplastica, vasi attici a figure nere e rosse, buccheri ceretani, vasellame con decorazioni geometriche e zoomorfe. Orario:
Dal martedì alla domenica 8:30 alle 19:30
Chiuso il lunedi, il 1 gennaio e il 25 dicembre
L'Antiquarium, che ha sede nella Villa Barberini costruita su parte delle strutture della villa di Domiziano (81-96 d.C.), ospita in sette sale una raccolta di opere di notevole qualità provenienti, per la maggior parte dalla villa dell’imperatore, dal teatro e dal ninfeo Bergantino o di Diana (scavi 1841).
Il museo archeologico naturalistico minerario, fondato come Antiquarium nel 1956, ha sede nello storico Palazzo della Reverenda Camera Apostolica edificato nel 1580.
L'Antiquarium comunale di Nettuno è ospitato nel cinquecentesco Forte Sangallo.
La fortezza fu costruita, per volere di Cesare Borgia, figlio di Alessandro VI, tra il 1501 e il 1503 da Antonio Giamberti da Sangallo, che ha seguito le nuove regole dell’architettura militare del Cinquecento imposte per il massiccio impiego delle macchine da fuoco.
L'intera struttura poggia su strati di macco, che, trovandosi a contatto con l'acqua, le assicura una consistente stabilità.
L'architetto, per edificare la fortezza, scelse un'altura a strapiombo sul mare, la isolò da terra scavandovi tutt'intorno un fossato, poi la squadrò e, formatane una piramide tronca a base quadrata di circa 40 metri di lato, vi costruì attorno una muraglia di cortina a quattro baluardi, ognuno spesso oltre i 4 metri e realizzato in pietra arenaria rivestita da laterizi. Circondato da un profondo fossato ha agli angoli robusti ed imponenti bastioni, dalla forma cosiddetta a orecchioni.
All’interno prende forma un elegante cortile ad arcate a tutto sesto e, sul lato centrale verso il mare, si innalza un poderoso maschio.
Ogni bastione aveva due camere di livello per il puntamento delle artiglierie. Nella parte superiore delle murature perimetrali corre un camminamento a merloni inclinati su mensole. Si accede al forte per mezzo di un ponte levatoio sorvegliato da una garitta, superato il quale si entra nell’ampio cortile regolare, con un pozzo ed un’altra uscita verso il mare. Il maschio si apre dalla parte opposta all’ingresso, a guardare il lato costiero. E’ a tre piani, ognuno dei quali voltato in muratura con alcuni stemmi araldici in pietra e marmo, scalpellati da Pompeo Colonna, acerrimo nemico del pontefice. Sul lato destro del maschio si apre una piccola porticina di soccorso sormontata da un grande rilievo con il simbolo dei Borgia, che anticamente poteva essere collegata al camminamento per mezzo di un ponticello retrattile su catene.
Nell'edificio, oggi di proprietà comunale, venne istituito l'Antiquarium, nell'aprile del 1975, al fine di raccogliere materiale archeologico, storico e bibliografico proveniente dal territorio circostante.
E' presente una sezione naturalistica ed una archeologica, con un'ampia varietà di reperti dalla protostaria all'età Tardo Antica.
La collezione relativa ai reperti paleontologici, paletnologici e di malacofauna coprono tutto il periodo che va dal Pliocene fino al Quaternario e alcuni dei manufatti esposti hanno consentito di determinare la presenza umana nell'agro pontino sin da 400.000 anni fa.
Numerosi sono i manufatti litici e i reperti funzionali alla loro produzione, quali piccoli ciottoli di selce. Artefici di questo tipo d'industria furono soprattutto i neandertaliani, il cui aspetto ci é noto attraverso il famoso cranio del promontorio del Circeo.
L'ultima fase della preistoria, il Neolitico, è rappresentata non solo dalle asce levigate e dalle cuspidi delle frecce, ma anche dalle prime macine per polverizzare i cereali.
Oggi l'Antiquarium si sta arricchendo di un allestimento tematico, finalizzato a valorizzare la cospiqua collezione a carattere marino, presente nei magazzini. Le numerose anfore da trasporto, gli esempi di ancore (da quella neolitica in pietra alla tipica forma romana in metallo e legno), gli elementi metallici relativi alle vele, tutti gli oggetti attestanti la vita quotidiana all'interno delle imbarcazioni, verranno esposti con i criteri di un allestimento che possa permettere al visitatore di vivere l'attualità dell'archeologia.
Si aggiungeranno nelle sale espositive l'aspetto sacro delle numerose stipi arcaiche rinvenute nel territorio e quello funerario, rappresentato dal sarcofago in marmo mirabilmente lavorato, già sottoposto al restauro.
I nuovi ambienti ospiteranno, inoltre, il lapidarium, con l'esposizione della consistente raccolta di epigrafi, frammenti di sarcofagi, piccole are ed altri elementi marmorei, in buona parte già oggetto di studi e publicazioni.
Ex convento dei padri Agostiniani, Loc. La Sughera, L.go XV marzo 1799, snc - 00059
Telefono:
0766 92127. Comune di Tolfa 0766 93901
La costituzione di una raccolta civica a Tolfa ha origine negli anni cinquanta del secolo scorso quando il “Circolo di Cultura di Tolfa” si fece promotore della fondazione di un museo civico. Nel corso degli anni la collezione si ampliò con i materiali provenienti da scavi condotti nel territorio.
Via G. Serrecchia s.n.c., 00015 – Monterotondo (RM)
Telefono:
06.9061364
Fax:
06.9061490
Allestito in via provvisoria nello stesso edificio che accoglie la biblioteca comunale, il museo si articola in 5 sezioni che illustrano la storia del territorio compreso tra l’antica città latina di Crustumerium ed il territorio sabino. Una sezione è dedicata ai materiali recuperati in seguito a sequestri effettuati dalle Forze dell’Ordine. E’ in corso di ristrutturazione la sede definitiva del museo che verrà allestito all’interno del Palazzo Orsini-Barberini.
La prestigiosa sede del Museo, progettata da F. Gasparoni intorno al 1834, è ispirata al gusto neoclassico. Nelle sale interne conserva ancora la delicatissima decorazione pittorica di G. B. Caretti. Il museo si articola in 23 sale espositive disposte su 3 piani e un parco archeologico annesso. Raccoglie, senza soluzione di continuità, 2350 reperti che vanno dal paleolitico al primo rinascimento illustrati da un valido apparato didattico arricchito da due punti multimediali interattivi. Nella prima sala si conserva una raccolta di minerali relativi alla formazione del Vulcano Laziale; nelle sale successive testimonianze del paleolitico, dell’età del bronzo medio, tra le quali quelle del villaggio palafitticolo sommerso nelle acque del lago Albano e della Civiltà Laziale, con importanti reperti riferibili, tra l’altro al primo nucleo abitativo di Alba Longa. Dell’età arcaica risulta di grande rilievo la testina fittile policroma di un guerriero latino (V sec. a.C.). Del periodo romano, paleocristiano, medievale e rinascimentale sono esposti reperti provenienti da complessi archeologici cittadini e dal territorio circostante.
Particolarmente notevoli sono i materiali provenienti dall’insediamento dei Castra Albana e della legio II Parthica Severiana e i recenti rinvenimenti della villa romana in località Cavallacci. Una raccolta di materiale documentario fa riferimento ai monumenti che insistono sul territorio (anfiteatro, catacombe...) fornendo utili indicazioni alla loro visita.
Orario di apertura al pubblico:
Lunedi e giovedì: 09-13,00 e 15:30-18:30
martedì, mercoledì, venerdì 09-13,00
sabato, 8,00-14,00 (e 17,00-19,00 su prenotazione)
domenica 09,00-13,00 (e 17,00-19,00 su prenotazione)
Per approfondimenti sul bersaglio Herity, cliccare qui
Il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina è ospitato nel rinascimentale palazzo Barberini, sulla sommità dell’antico santuario della Fortuna Primigenia. Nelle sale del Museo, articolate su tre piani, sono esposti i più importanti reperti provenienti dall’antica Praeneste e dal suo territorio, ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle produzioni artistiche di una delle più importanti e fiorenti città del Lazio antico.
La sede del museo occupa parte degli ambienti delle Terme fatte costruire dall’Imperatore Caracalla. Il museo è dedicato alla Seconda Legione Partica, stanziata ad Albano nel 202 d.c. dall’imperatore Settimio Severo, con una raccolta di reperti e testimonianze della Legione accompagnati da una importante esposizione di equipaggiamenti militari, frutto di studi e ricerche sperimentale